Il Vento di Eolo

“Il Vento di Eolo” è una straordinaria installazione in alluminio rosso, creata dall’artista Domenico Pellegrino. Questo pezzo prende la forma di un mulino a vento da giardino, con una struttura intricata e decorata che richiama i caratteristici motivi dell’artista. Attraverso luminosi ghirigori, onde sinuose e forme delicate intagliate nell’alluminio, Pellegrino riesce a catturare e raccontare la natura e la potenza del vento. L’opera trae ispirazione dalla figura mitologica di Eolo, il dio greco che controllava e regolava i venti. Nella mitologia romana, conosciuto come Eolus, Eolo era il figlio di Poseidone ed Arne, e risiedeva nelle isole Eolie, un arcipelago a nord della Sicilia. Il vento, rappresentato come aria in movimento o soffio (in greco “pneuma”), simboleggia la mente, l’intelligenza, lo spirito e la vita stessa. La differenza tra ciò che è vivo e ciò che è morto è infatti il movimento, di cui il vento è una rappresentazione perfetta. “Il Vento di Eolo” celebra questa forza misteriosa, utile e preziosa, che ha ispirato e accompagnato l’umanità nel corso della storia. L’opera di Pellegrino non è solo un tributo estetico al vento, ma un riconoscimento della sua importanza nella cultura, nella tecnologia e nella scienza, rappresentando una presenza costante e una sfida da affrontare e superare.

L’artista

Domenico Pellegrino è un artista italiano, scultore e creatore di installazioni urbane luminose.

Nasce a Mazzarino, in Sicilia, nel 1974, ma è a Palermo, dove vive e lavora, che si forma frequentando il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti. La formazione e la passione per l’arte iniziano già dalla sua infanzia, osservando il papà pittore e misurandosi nel tempo con pennelli, tele, acrilici, creta e argilla.
Inizia all’età di 22 anni ad esporre i suoi lavori, partecipando a numerose collettive che lo portano da Palermo a Vienna fino alla XIV Esposizione Quadriennale d’Arte di Roma 2003-2005 Napoli con l’opera “Corpi scomposti”.

Le opere si ispiravano alle tecnologie più sofisticate, come ad esempio lo scanner, in realtà tavolo di vivisezione, dove era il corpo umano l’affascinante rebus da decifrare.

Nel 2010 torna alla scultura e dà vita alla collezione Supereroi. Le sculture di Pellegrino sono realizzate secondo tecniche artigianali tramandate da generazioni in generazioni, le strutture policrome – quasi classiche nell’intenzione, a dispetto del tema così popolare e ludico – ricalcano certi accenti propri della palermitanità, certe connotazioni caratteriali o culturali afferenti al territorio di riferimento.

Nel 2014 presenta alla Galleria Bonelli a Milano la sua prima opera in luce ed oggi è conosciuto come l’artista della luce.  Con il suo lavoro artistico magnifica la Sicilia e le sue tradizioni.
Le sue opere sono state scelte dalla Disney per StarWars, ha collaborato con la maison Hermés e Dior.

Nel 2019 ha esposto alla 58° Biennale d’Arte di Venezia all’interno del pad. naz. del Bangladesh, ha partecipato a Manifesta12, a Palermo Capitale della Cultura nel 2018, solo per citarne alcune, nel suo percorso ha 28 mostre personali e 76 mostre collettive.

La sua ultima grande opera in luce e legno, è stata il simbolo di Procida Capitale della Cultura 2022. Le sue opere sono presenti in Musei e Collezioni private.

Miti greci e leggende, supereroi contemporanei vestiti di tradizionali decori siciliani, le luci delle feste patronali che diventano un nuovo linguaggio utilizzato dall’artista, identificano le due principali collezioni di Domenico Pellegrino. Vanta collaborazioni importanti con fondazioni, musei e gallerie nazionali. Le sue mostre personali “Superheros” esposte a Palermo, Milano, Carrara ed in fiere internazionali, hanno raggiunto grandi consensi del pubblico sia come presenze che come impatto sui social media e sulla stampa specializzata. Raiuno, Tg5, Sole24ore, Arte.it, Il Corriere, Vanity fair, Interni hanno dedicato ampio spazio ai lavori dell’artista. Il progetto d’arte contemporanea Cosmogonia Mediterranea che racconta un viaggio “sottosopra” da Lampedusa a Lampedusa, attraversando luoghi simbolo della cultura siciliana è appordato alla Biennale di Venezia nel 2019. Cosmogonia Mediterranea è raccontato in un libro edito da Serradifalco edizioni, nel documentario “Effatà” del regista Martino Lo Cascio e nel documentario di Salvo Cuccia per l’Archivio delle arti, l’arte di Domenico Pellegrino è stata raccontata anche nel libro di Giovanni Terzi “Eroi quotidiani”